COME FUNZIONA LA MISURAZIONE PUNTUALE DEL SECCO INDIFFERENZIATO ?

 

Dal 3 aprile 2023, il giorno fissato per l’avvio della misurazione puntuale, la frazione secca INDIFFERENZIATO dovrà essere esposta a bordo strada  utilizzando esclusivamente i BIDONCINI CON COPERCHIO VERDE consegnati a tutte le utenze.
Questi secchi sono dotati di un dispositivo (TAG) con all’interno un microchip. La lettura di questo dispositivo, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente sul trattamento dei dati personali, permette di associare a ciascun secchio il relativo codice utente, di registrare l’esposizione di ogni bidoncino e quindi di misurare puntualmente la reale produzione di rifiuti INDIFFERENZIATI per specifica utenza.
I bidoncini devono essere esposti preferibilmente se pieni.
Nulla cambia per la raccolta differenziata delle altre frazioni come carta, plastica e metallo, vetro , umido e scarti vegetali.

1 – Cosa è la tariffa puntuale?

 

L’obiettivo è semplice: pagare in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e gettati nella spazzatura. La tariffa puntuale è questo: un prezzo che nasce dal sistema di calcolo dei rifiuti prodotti dal singolo cittadino, o meglio dalla singola utenza (domestica e non domestica), che consente di determinare una tariffa proporzionale, almeno in parte, alla fruizione del servizio di raccolta rifiuti. Una tariffa figlia quindi di una gestione rifiuti, che si prefigge di calcolare, il reale volume e peso dei singoli svuotamenti dell’utenza.

Un approccio che si contrappone al sistema fino ad ora utilizzato che basa il calcolo su una presunzione di conferimento di rifiuti, siamo lontani quindi dal metodo che si basava ad esempio sul criterio dei metri quadrati dell’immobile di residenza, perché nel nostro caso, l’utente paga per quanto rifiuto indifferenziato produce: quindi meno rifiuti indifferenziati produce, meno spende. Un modo per ridurre i costi ambientali ed economici e al tempo stesso rendere più equa una tassa che sino ad oggi si è basata esclusivamente sulle dimensioni dell’immobile e il numero di utenti, penalizzando molte famiglie a basso reddito.

Ecco quindi la sfida: chi sa ridurre i rifiuti indifferenziati paga una bolletta più leggera. Un sistema equo perché ottiene una partecipazione diretta dei cittadini premiando i comportamenti virtuosi di chi differenzia correttamente i materiali riciclabili e riduce al minimo i rifiuti non riciclabili. La tariffa è equa e trasparente e la verifica del comportamento virtuoso è resa possibile dalla misurazione attraverso un sistema di lettura elettronico.

 

2 – Quali sono i vantaggi che si ottengono adottando la tariffa puntuale?

 

Ecco un elenco dei principali vantaggi che si possono raggiungere grazie alla tariffa puntuale:

  • rispettare gli obiettivi indicati dall’Unione Europea;

  • aumentare la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti a livello locale (con una sensibile riduzione dei costi di smaltimento);

  • migliorare la qualità dei materiali differenziati a livello locale;

  • ridurre sempre più la quantità di rifiuti prodotti pro-capite;

  • contare su un calcolo obiettivo dei costi del servizio di raccolta rifiuti, evitando tariffe non eque;

  • introdurre un meccanismo di “premialità”: il cittadino vede premiati i propri sforzi per aumentare la differenziazione dei propri rifiuti e, conseguentemente, riduce la produzione di rifiuto secco indifferenziato;

  • consentire un migliore monitoraggio del servizio offerto dal gestore o dall’ente locale;

  • migliorare l’ambiente grazie alla riduzione dell’inquinamento prodotto dallo smaltimento e grazie all’uso dei nuovi secchi più resistenti controllare il problema del randagismo dovuto alla rottura dei sacchi;

  • migliorare l’immagine dell’ente locale che può di fatto applicare una tariffazione più equa, facendo in modo che ogni cittadino paghi realmente in proporzione al servizio richiesto ed utilizzato, e così il singolo Comune, potrà distinguersi per virtuosità e correttezza;

 

3 – Come si compone una tariffa puntuale?

 

La tariffazione puntuale prevede di associare la singola utenza, corrispondente ad esempio ad un nucleo familiare, al rifiuto indifferenziato che produce e di misurarlo introducendo una tariffa in parte calcolata in base alla reale produzione di rifiuto conferito da quell’utente. Fermo restando la possibilità di misurare anche altre frazioni di rifiuto, ivi compresi i conferimenti presso i centri di raccolta comunali.

La Tariffa Puntuale corrispettiva si basa su un modello tariffario composto da tre voci principali:

  • una quota fissa a copertura dei costi fissi del servizio, cioè quelli che non dipendono dalla quantità di rifiuti prodotti (spazzamento stradale e svuotamento cestini, comunicazione e servizi di sportello, costi generali di gestione e investimenti), calcolata sulla base dei metri quadri dell’immobile e sul numero dei componenti il nucleo familiare per le utenze domestiche e sulla categoria di appartenenza dell’utenza per le non domestiche;

  • una quota variabile calcolata a copertura dei costi variabili dei servizi di raccolta, trasporto, smaltimento e trattamento delle frazioni differenziate (carta, plastica, vetro lattine, organico, verde) e calcolata sulla base dei componenti il nucleo familiare per le utenze domestiche e sui metri quadrati dell’immobile per le non domestiche;

  • una quota variabile misurata che dipende direttamente dal rifiuto secco indifferenziato prodotto da ciascuna utenza e misurato attraverso il sistema di conferimento del contenitore taggato.

 

4 – Cosa stabilisce il decreto 20 Aprile 2017?

 

Il decreto 20 Aprile 2017 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 22 maggio n.117), entrato in vigore il 6 giugno 2017, in attuazione della legge 147/2013, detta i criteri per la realizzazione di sistemi di misurazione puntuale della quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico o di sistemi di gestione.

Il decreto stabilisce quindi:

  • Criteri per la realizzazione di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti;

  • Requisiti minimi dei sistemi di misurazione puntuale;

  • Sistemi di identificazione (delle utenze);

  • Misurazione diretta della quantità di rifiuto;

  • Misurazione presuntiva;

  • Determinazione dei conferimenti da parte di utenze aggregate.

Il cardine su cui gira la tariffa puntuale, almeno secondo quanto stabilito dal D.M. 20 aprile 2017 è quello della misurazione dei rifiuti. Su questo, ci viene incontro proprio l’articolo 6 del Decreto che recita a proposito della misurazione … “mediante pesatura diretta, con rilevazione del peso, o indiretta mediante la rilevazione del volume dei rifiuti conferiti da ciascuna utenza” e questo può avvenire, ovviamente, con diversi metodi.

I sistemi di tariffazione puntuale si applicano tanto alle utenze domestiche che alle utenze non domestiche che producono rifiuti assimilati agli urbani.

I sistemi di misurazione puntuale, in base all’art. 5 del DM 2017, devono consentire inoltre di:

  • Identificare univocamente l’utenza per la quale l’utente effettua i conferimenti;

  • Registrare il numero di conferimenti effettuati da ciascun utente, con registrazione di giorno e orario del prelievo e luogo del prelievo;

  • Misurare la quantità di rifiuti (indifferenziati) conferiti.

 

5 – Quali sistemi di misurazione esistono per la tariffa puntuale?

 

Esistono diversi sistemi per la “contabilizzazione del rifiuto”, ovvero per conteggiare quanti rifiuti si producono (in particolare, quanti rifiuti indifferenziati) e quindi determinare l’ammontare della bolletta. Il sistema di misurazione è quello con i bidoncini con chip per il riconoscimento degli utenti: in base al tipo di organizzazione e di rifiuti, esistono differenti contenitori, sacchetti, mastelli, bidoncini e bidoni con capacità variabile che possono adattarsi alle diverse situazioni, in questi casi si procede con l’apposizione dei tag transponder, il cui microchip è associato al Codice Utente di ogni cittadino. La tecnologia è quella RFID, che ha tre elementi: il tag, composto da un chip e da una piccola antenna che lo contorna, una seconda antenna che colloquia con quella del tag per mezzo delle onde radio e un lettore che da una parte scambia informazioni, per mezzo dell’antenna, con il tag mentre dall’altra si rivolge al sistema informatico a cui è collegato.

 

6 – Come si calcola la tariffa per le utenze non domestiche?

 

Per quanto riguarda le utenze non domestiche, il calcolo è abbastanza simile. In questo caso la quota fissa tiene in genere conto solo delle superfici mentre quella variabile è costruita sulla base dei rifiuti effettivamente conferiti.

 

7 – Esistono controlli e sanzioni sulla tariffa puntuale?

 

I controlli sono fondamentali per ciascun sistema basato sull’introduzione di nuove regole di conferimento: controlli sul campo saranno effettuati dagli operatori addetti alla raccolta ed eventuali segnalazioni di quelle utenze che non conferiscono i propri rifiuti in modo regolare potranno portare a sanzioni.